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22 marzo: giornata mondiale dell’acqua, l’anima blu della vita.

di Roberto Silvestri

Le giornate mondiali di… sono sempre dei momenti di riflessione sulle distruzioni, le perdite, i mali che l’uomo con i suoi comportamenti dissennati provoca al pianeta, alla società, alla vita stessa. E il 22 marzo non fa eccezione.

Già in un precedente articolo abbiamo parlato dell’acqua e ricordato la lode di San Francesco al Signore per averci donato sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Casta l’acqua non è più, lo abbiamo letto in quell’articolo. Noi umani l’abbiamo corrotta e contaminata. L’acqua è malata, ogni giorno le sue condizioni peggiorano e oggi dobbiamo, ahimè, raccoglierci al suo capezzale a ricordare le sue glorie e le sue sconfitte.

L’acqua…

…utile lo è senza dubbio alcuno. Il nostro corpo è formato da questo liquido in percentuali importanti, fino al 75% e, attraverso l’idratazione delle cellule, l’acqua mantiene nel nostro organismo condizioni compatibili con la vita.

…è necessaria per tutte le attività umane, nell’industria, che assorbe il 20% del consumo idrico mondiale come nell’agricoltura, che ne utilizza il 70%.

…è risorsa indispensabile per produrre i cibi che portiamo sulla nostra tavola. È però una risorsa limitata, come limitati sono tutti i beni che questo nostro pianeta ci mette a disposizione. Non dobbiamo sprecarla.

Ogni cibo ha il suo bisogno di acqua, c’è chi beve poco e chi beve moltissimo. Quando acquistiamo un alimento pensiamo anche all’acqua che è stata consumata per produrlo. Per un chilo di frutta o verdura servono circa 325 litri d’acqua, per un chilo di carne ne servono invece più di 10mila. Una dieta attenta anche all’impronta idrica degli alimenti aiuta il nostro pianeta.

Canale Muzza, foto di © Adriano Carafòli

…grazie all’evaporazione marina, mantiene la temperatura del pianeta entro limiti adatti alla vita come la conosciamo. L’acqua aiuta dunque il contrasto al cambiamento climatico, così come il contenimento del surriscaldamento globale salvaguarda le nostre risorse idriche. Come sempre, i cicli della natura e della vita sono intimamente connessi.

…è utile, ce lo conferma anche l’ONU che nel 2010 la incluse tra i diritti umani universali e fondamentali.

…è humile perché di tutte queste cose che fa per garantire a noi la vita non si fa vanto.   Così noi non ci rendiamo conto del suo valore e non le prestiamo cura.

L’acqua, bene comune à bene economico à bene finanziario.

In Italia è un bene pubblico, anche grazie ai 27 milioni di cittadini che nel 2011 votarono contro la sua privatizzazione. Stiamo però aspettando da dieci anni una legge che sancisca il suo status di bene comune e che dalla volontà espressa faccia discendere normative coerenti.

È però anche un bene economico, è infatti consentito a privati di imbottigliarla e venderla, sono le acque minerali di cui noi siamo forti consumatori. Gli imbottigliatori la acquistano da enti pubblici, l’incasso per la collettività è però irrisorio, una media dello 0,6 per cento del prezzo finale di vendita.

Secondo San Francesco sor’acqua è pretiosa. Non credo però che alla concezione di preziosità del Santo si siano ispirati i finanzieri di Wall Street quando hanno deciso di portarla in borsa. Per parlare della nuova fase economica di questo bene comune dobbiamo passare da San Francesco a San Francisco. La California è soggetta a siccità a causa degli incendi. Per garantire agli utilizzatori l’accesso all’acqua anche in caso di sua carenza e per evitare la fluttuazione del suo prezzo i magnati si sono inventati i futures sull’acqua.

L’acqua è diventata un bene finanziario. Nel gran casinò della borsa americana delle merci  si può scommettere sulle fluttuazioni di prezzo e ci sarà anche chi speculerà, come già avvenne con i futures sul grano e i cereali, che arricchirono la finanza danneggiando produttori e consumatori.

L’ONU ha espresso una forte preoccupazione per questa minaccia ai diritti umani fondamentali. Chiare sono le parole di Pedro Arrojo-Agudo, relatore speciale sui diritti umani e l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici:

«Il rischio è che i grandi attori agricoli e industriali e le grandi utility siano quelli che possono acquistare, emarginare e influenzare uno dei settori vulnerabili dell’economia, quello dei piccoli agricoltori. L’acqua è davvero una risorsa vitale per l’economia – sia per i grandi che per i piccoli attori – ma il valore dell’acqua è più di questo. […] Non si può dare valore all’acqua come si fa con altre materie prime scambiate, l’acqua appartiene a tutti ed è un bene pubblico. È strettamente legato a tutte le nostre vite e ai mezzi di sussistenza ed è una componente essenziale per la salute pubblica».

È indiscutibile, il rischio della carenza di questa fondamentale risorsa esiste, l’incremento demografico e quello dei consumi, i cambiamenti climatici, gli sprechi, la malagestione lo amplificheranno ma la speculazione non può essere la soluzione.

Il Po, foto di © Adriano Carafòli

Nell’estate 2003 ci fu una ondata di caldo anomala che causò la siccità anche nella pianura Padana. Ricordo la contesa tra la Lombardia e l’Emilia per l’accesso all’acqua del Po. Certo, non si scambiarono fucilate tra una sponda e l’altra del fiume ma alta fu la tensione fra le due regioni. Passata l’emergenza poco è stato fatto per contenere gli sprechi. In alcune regioni le condotte continuano a perdere, in altre i sistemi di irrigazione delle colture intensive disperdono la metà dell’acqua utilizzata.

Anche se oggi il nostro pianeta possiede risorse sufficienti per garantire a tutti l’accesso all’acqua, nei paesi più poveri 800 milioni di persone ne sono sprovviste e altri due miliardi vivono in condizione di scarsità; si stima che nel 2050 questo numero raddoppierà.

«Le guerre del prossimo secolo si combatteranno per l’acqua». dichiarava 25 anni fa il vicepresidente della Banca Mondiale.

Il rischio è alto. Prendiamoci dunque cura dell’acqua, l’anima blu della vita. Qualcosa possiamo fare anche noi cittadini: non sprecarla.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha lanciato una petizione per chiedere al governo di prendere posizione contro la quotazione dell’acqua in borsa. Firma anche tu! Difendi l’acqua, bene comune.

Immagine di copertina: Lungo l’Adda, foto di © Adriano Carafòli

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