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4 Novembre, il Milite Ignoto strumentalizzato per nuove guerre

Estratto da un articolo di don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi e redattore di Mosaico di pace, pubblicato sul quotidiano il manifesto

 

Non strumentalizziamo il Milite Ignoto in questo 4 novembre per giustificare la guerra, ripudiata dalla Costituzione. Le celebrazioni piene di retorica ne sono la conferma. E coinvolgeranno anche le scuole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Don Lorenzo Milani e i bambini della scuola di Barbiana

Il 4 Novembre ricordiamo invece che l’opposizione popolare alla guerra fu molto ampia, anche nell’esercito. Su 5.500.000 mobilitati furono denunciati per insubordinazione ben 870.000 soldati. Cadorna aveva ordinato rappresaglie e fucilazioni immediate. Ma in Italia quante vie o pazze o scuole ancora oggi sono dedicate proprio a Luigi Cadorna! A quando la cancellazione di queste vergognose intitolazioni?

Il 4 Novembre non si celebra una vittoria, ma la fine di una carneficina.

Non si può far retorica usando chi è stato mandato in trincea come carne da macello.

Nelle trincee non c’erano eroi, ma uomini terrorizzati; chi non balzava fuori dalla trincea al grido di “Avanti Savoia” veniva fucilato.

E non erano “ignoti” ognuno aveva un nome, una casa, affetti, progetti.

Cimitero di guerra Foto tratta dal sito Museo storico italiano della guerra ONLUS

Il 4 Novembre chiamiamo le guerre con il loro nome: crimine, strage.

E chiamiamo con il nome giusto i responsabili: criminale e stragisti. Non si può cambiare le carte in tavola parlando di missioni di pace, di guerre umanitarie, di bombe intelligenti…

Il 4 Novembre dovrebbe essere l’occasione per il ministero della Difesa per interrogarsi sulla violazione dell’articolo 11 della Costituzione con i grandi progetti folli e costosi come quello degli F-35, che di difesa non hanno nulla.

O la scelta di investire milioni di euro per armare i droni e renderli adatti a uccidere a migliaia di chilometri di distanza.

È cinico e immorale ricordare i 650.000 morti della Prima guerra mondiale investendo miliardi per fare la guerra oggi.

Ursula von der Leyen ha addirittura parlato di un azzeramento dell’Iva sulle armi. Draghi a fine settembre ha detto ” bisognerà spendere molto di più nelle difesa di quanto fatto finora…”.

Un insulto a tutte le vittime di tutte le guerre.

Il 4 Novembre dovrebbe essere l’occasione per tutti i preti, chiamati a guidare le preghiere, commemorazioni e benedizioni, per non assecondare e benedire la guerra, rendendola giusta e a volte anche santa.

Un’occasione per dare voce non solo al Vangelo, ma anche a tutto il magistero della chiesa che negli ultimi anni ha sempre condannato la guerra fino agli innumerevoli interventi di papa Francesco: “Fermatevi, fabbricatori di armi, fermatevi!”.

E invece assistiamo ancora in tante situazioni “normali” preghiere e benedizioni che avvallano una cultura militare e di guerra, magari pregando perché Dio “renda forti le nostre armi”.

IL 4 Novembre: ma perché’ suonare e cantare “la leggenda del Piave”, composta nel 1918 per ridare morale alle truppe e incitare alla battaglia, per fare dimenticare le atrocità e i tanti morti per la guerra.

Il 4 Novembre dovrebbe essere l’occasione per ricordare che il nome del “milite ignoto” è… ignoto.

Ma i nomi dei responsabili della strage sono noti. I nomi di ieri e i nomi di oggi.

In copertina, La tomba del Milite Ignoto, tratta dal sito Report Difesa

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