Written by 04:54 Attualità, Inchiesta, Melegnano, news

Aler, un’azienda inadeguata. La situazione delle case popolari a Melegnano

di Nicola Di Marco, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle

La mission di ALER Milano è garantire una casa confortevole e dignitosa a tutti i ceti meno abbienti e, nel rispetto dei rigorosi parametri aziendali e in un quadro di compatibilità economica, di fornire risposte qualificate a questa fondamentale istanza sociale”.

È questo ciò che si legge sul sito ufficiale di Aler Milano, l’azienda per l’Edilizia Residenziale, di proprietà al 100% di Regione Lombardia.

I presupposti sembrano andare incontro alle esigenze degli inquilini, mentre la realtà risponde totalmente all’opposto. Il degrado è il tratto distintivo dei quartieri popolari con intere famiglie esasperate per la situazione di abbandono da parte di chi, quotidianamente, dovrebbe tutelare i loro interessi.

Case Aler di via Toscana (foto Adriano Carafòli)

Quartieri nel degrado

Basta fare una passeggiata per la città e i comuni della provincia di Milano per riconoscere a occhio gli edifici popolari: intonaco che cade a pezzi, palazzi e cortili senza alcun tipo di manutenzione. E a farne le spese sono sempre gli inquilini, coloro che vivono sulla loro pelle questi disagi.

Le case sono piene di infiltrazioni, gli stabili presentano un pessimo biglietto da visita a chi si avvicina: ascensori non funzionanti, interi alloggi chiusi per mancanza di ristrutturazioni, alloggi senza riscaldamento nei freddi mesi invernali. Problemi per tutti gli inquilini, ma soprattutto per gli anziani o i malati che ci vivono, spesso costretti a non uscire da casa per mesi per l’impossibilità di muoversi da un piano all’altro.

Dal lato dell’Azienda, invece, vige solo un forte ed evidente disinteresse e un silenzio inquietante.

Lo spreco degli incentivi nazionali

Eppure, i modi per tentare di risolvere almeno parzialmente i disagi e per ridare dignità a un patrimonio quasi del tutto distrutto dal degrado, ci sarebbero. Basti pensare agli incentivi messi a disposizione dal governo Conte 2, per esempio attraverso la misura del Superbonus 110%, inserito nel decreto Rilancio della primavera 2020 e voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle.

Nell’Azienda Aler Milano il caso è emblematico: nonostante siano centinaia gli stabili che potrebbero beneficiarne, nel capoluogo lombardo poche settimane fa risultavano aperti solo due cantieri aperti, con fasi progettuali e negoziali ancora in corso. Un ritardo intollerabile, a più di un anno abbondante dall’approvazione della legge.

Questo potrebbe potenzialmente essere uno strumento formidabile per la transizione ecologica e risanamento del patrimonio immobiliare di Aler. Attraverso questa misura, infatti, potrebbero essere messi a nuovo quartieri interi, ridando dignità a chi ogni giorno lotta per vivere in condizioni migliori e consentendo anche dei risparmi in bolletta grazie al miglioramento delle classi energetiche. Azienda e Regione sembrano non essere all’altezza della sfida, come più volte rimarcato in consiglio regionale.

Il consigliere regionale Di Marco (primo a sinistra) in occasione di un sopralluogo alle case di via Lombardia

L’emergenza abitativa

Un altro grave problema dell’Azienda riguarda l’emergenza abitativa.

Prendendo ad esempio i dati di Milano, la situazione è molto critica: si parla di 14.901 nuclei familiari che, al 31 dicembre 2020, hanno fatto domanda per l’assegnazione di alloggi popolari nel bando comprensivo del patrimonio Aler e del Comune di Milano con MM, dove sono stati 560 gli alloggi resi disponibili (di cui 310 dal Comune con MM e 250 da Aler). Numeri che fanno comprendere come si sia molto lontani dal soddisfare le richieste, di un alloggio a prezzi contenuti, provenienti dai cittadini.

Nel Piano Lombardia da oltre 3,5 miliardi di euro, varato nell’ultimo anno dalla giunta Fontana, non è stato fatto praticamente nulla per affrontare questo tema così delicato e per andare incontro a migliaia di famiglie che necessitano di un tetto sicuro. Quello che manca è un piano strutturato per aumentare la dotazione di alloggi, ma nonostante l’approvazione di un mio ordine del giorno in cui si chiedeva di affrontare questo tema, purtroppo, ad oggi, non c’è stato un decisivo cambio di rotta.

Questa è la cornice che fa da contorno alle case popolari milanesi e dell’hinterland.

Cosa succede a Melegnano?

La stessa situazione si vive anche in provincia. A Melegnano la situazione sta diventando sempre più ingestibile, come ho riscontrato in alcune visite fatte personalmente. Gli edifici di via Toscana e via Lombardia sono l’esempio lampante dell’inefficienza dell’Azienda lombarda.

Il degrado della facciata di un edificio di viale Lombardia

Sei palazzine, ciascuna delle quali ospita 25 appartamenti per un totale di 150 famiglie. Anziani, giovani e bambini, frustrati dalla mancanza di interesse nei loro confronti. Nei cortili ci sono decine di auto abbandonate, problema risolvibile se venisse stipulato un protocollo tra Aler, Comune e polizia locale. È evidente come fino a oggi non sia stato fatto.

Parlando con gli inquilini è possibile interpretare immediatamente un senso di malumore generale.

“Proviamo a chiamare ogni giorno, a qualsiasi ora, gli uffici competenti per segnalare i problemi ma nessuno ci risponde”, raccontano.

I balconi di questi palazzi sono completamente ammalorati, mentre nelle parti comuni bisogna prestare attenzione alle plafoniere pericolanti che potrebbero cadere da un momento all’altro in testa ai passanti.

Dentro le case, poi, la situazione che si vive è disastrosa. Nel 2018 gli inquilini segnalavano nello stabile di via Toscana perdite dalle tubature. Il disagio è stato segnalato ad Aler che ha promesso agli inquilini un intervento arrivato in tempi biblici. Eppure, non si trattava di semplici infiltrazioni perché i residenti, nell’anno e mezzo in cui è avvenuta la perdita, hanno calcolato uno spreco di 4.800 litri di acqua. La criticità era facilmente gestibile, ma l’inadeguatezza di Aler è risultata sempre più evidente.

A metà ottobre 2021 il presidente dell’Azienda, Angelo Sala, ha fatto tappa negli stabili di via Toscana e via Lombardia, insieme al sindaco, Rodolfo Bertoli. In questa occasione, avvenuta solo dopo miei sopralluoghi e atti, sono stati quantificati lavori che supererebbero un milione di euro di spesa.

Auto abbandonata alle case Aler di viale Lombardia

Per non parlare delle condizioni dello stabile di via dei Ciclamini, sempre a Melegnano, luogo in cui gli inquilini spesso devono indossare per giorni giubbotti, sciarpe e cappelli anche all’interno delle loro case a causa di riscaldamenti non funzionanti. Così, anche persone fragili e anziane si trovano a vivere al gelo per questo malfunzionamenti, in alcuni casi durati oltre tre settimane. Anche quest’anno non mancano segnalazioni di questo tipo e la situazione è inaccettabile.

Le case di Melegnano non sembrano essere mai state interessate da ingenti interventi di manutenzione straordinaria, così che la situazione diventa sempre più insostenibile. Eppure questi stabili avrebbero potuto beneficiare del superbonus 110% ma, pur essendo difficile da credere, il lotto per appaltare i lavori non ha visto partecipare aziende, da qui la necessità di provvedere con risorse Aler o regionali nonché modalità diverse.

I problemi sono sempre gli stessi, legati da più di 20 anni a una politica del centrodestra che sta distruggendo un comparto fondamentale, come quello delle case popolari. Segnalazioni irrisolte, disagi sempre più evidenti e nessun interessamento da parte di chi avrebbe il dovere di assicurare dignità ai suoi inquilini. Il marchio di fabbrica è però sempre lo stesso e i residenti si ritrovano a vivere in luoghi con una sola identità: quella della trascuratezza.

L’immagine di apertura è di © Adriano Carafòli

(Visited 558 times, 1 visits today)
Close