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Corri e vinci, ma il premio non arriva

di Gabriele Mandrino

 

Bakary Dandio è un ragazzo senegalese di 23 anni, giunto in Italia nel 2014 proveniente dalla Libia. Soccorso in mare e approdato a Lampedusa è stato poi inviato presso il Cas della Fondazione Fratelli di S. Francesco di S. Zenone al Lambro, dove Angela e Paolo lo hanno conosciuto.

Bakary vive con Angela, Paolo e Lorenzo da quattro anni ed è stato adottato alla fine dell’ottobre di due anni fa, quando era ormai ventunenne.

Era titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari; scaduto quel permesso e  cancellata quella tipologia di documento, solo recentemente, anche grazie all’interessamento del Prefetto di Milano, ha ottenuto una Carta di soggiorno di familiare di cittadino della Ue.

Per la cittadinanza, invece, come previsto dalla legge 91 del 1992, i tempi di attesa per poter formulare domanda sono lunghi: occorrono cinque anni dalla data dell’adozione, una pletora di documenti da acquisire dal Paese di origine, dopo di che lo Stato ha quattro anni di tempo per rispondere.

Bakary e la famiglia che lo ha adottato hanno avuto, loro malgrado, un momento di notorietà lo scorso anno, per l’episodio delle scritte razziste di Melegnano, che aveva suscitato una forte attenzione dei media.

Bakary pratica da anni l’atletica leggera; ha iniziato nel circuito Csi, poi, visti i risultati (più volte campione nazionale in quel circuito) e le potenzialità, è stato proposto alla società sportiva Cus Pro Patria di Milano, associata alla Fidal, con la quale si allena dallo scorso anno, con una crescita davvero notevole delle prestazioni (a inizio agosto, in un meeting a Pavia, ha corso i 400 metri realizzando il nono miglior tempo assoluto 2020 in Italia).

Il problema è che pur essendo a pieno titolo figlio di Angela e Paolo, pur figurando sullo stato di famiglia, pur avendo acquisito il doppio cognome… non è cittadino italiano. È tesserato infatti come atleta extracomunitario e questo non gli consente di gareggiare con possibilità di premiazione qualora si piazzasse tra i vincitori in gare di livello regionale o nazionale, cosa alla quale, visti i suoi risultati, potrebbe legittimamente ambire.

Il 22 agosto scorso a Mantova si sono tenuti i campionati assoluti regionali dove Bakary ha vinto i 400 metri piani… ma non ha potuto essere premiato. Con un gesto solidale, Mattia (nella foto con Bakary), giunto secondo in gara e premiato quale campione regionale dei 400 metri piani, ha donato a Bakary la maglia di campione regionale della specialità.

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