Written by 04:52 Melegnano

Forestazione urbana. Il Bosco Martin Luther King

di Vincenzo Caminada *

All’estremo nord di Melegnano, in via Martin Luther King, nel quartiere Montorfano, esiste un’importante area verde di circa 7mila metri quadrati: è delimitata a est e a nord dalla via dedicata all’attivista nero (e Nobel per la pace) assassinato nel 1968 a Memphis; a sud e a ovest da un complesso residenziale e da alcuni insediamenti produttivi. L’area confina con il Bosco Montorfano e la roggia Vettabia e, a nord, con un’area verde e la bretella stradale di collegamento tra le provinciali Cerca e Binasca.

L’area, di proprietà comunale, è destinata dal Pgt a verde attrezzato; è un’area di esondazione e di contenimento delle piene della Vettabbia, destinazione che ne limita gli usi, ristretti a verde non attrezzato, preferibilmente di tipo naturale.

Su quest’area, giusto un anno fa, il Laboratorio un Albero in Più, ha prodotto un progetto ad hoc. Lo scopo è di dar vita a un intervento di forestazione urbana, con l’obiettivo di incrementare il livello di naturalità della città e la sua qualità urbana, ma anche di aumentare la resilienza del territorio agli stress ambientali e agli effetti del mutamento climatico. Ciò in conformità con la tendenza mondiale di contribuire alla mitigazione del riscaldamento globale utilizzando la piantagione massiccia di alberi che sottraggono CO2 dall’atmosfera e la fissano sotto forma di biomassa vegetale.

I pioppi attualmente presenti sull’area

Il progetto è stato messo a punto per concorrere all’iniziativa del Bilancio partecipato dello scorso anno, avviato sempre un anno fa, dal comune di Melegnano.

Il progetto del bosco messo a punto dal Laboratorio Un Albero in Più (progetto di Vincenzo Caminada)

Un altro importante effetto positivo di un bosco consiste nella mitigazione delle temperature estive, da tempo tendenzialmente in aumento, con la capacità anche di creare, se di sufficienti dimensioni, movimenti d’aria per contrasto termico con le zone urbane.

Per mantenere una rilevante zona a prato destinata alla fruizione, il progetto prevede di destinare a bosco poco meno della metà della superficie (3.200 metri quadrati), mentre il resto viene prevalentemente occupato da una grande radura centrale comprendente i grandi pioppi esistenti, che vengono così anche valorizzati nella loro funzione ombreggiante. A quest’ultimo scopo vengono aggiunti nella radura alcuni pioppi bianchi (Populus alba).

In corrispondenza dei confini sud e ovest, dove sono presenti alcuni capannoni e un condominio, viene mantenuta a prato una fascia di 5 metri, allo scopo di facilitare la manutenzione e il contenimento del margine del bosco nei confronti dei confinanti.

La parte a bosco è costituita da due masse compatte di superficie simile e a margine ondulato. Il gruppo a sud ovest ha anche l’importante funzione di occultamento dei muraglioni in cemento di aspetto ben poco gradevole. La massa boschiva a nord-est invece ha lo scopo di marginare la radura e di creare continuità vegetazionale con il Bosco di Montorfano e il rimboschimento realizzato qualche anno fa, come compensazione, dalla Teem.

Un sentiero a fondo naturale con andamento ondulato percorrerà tutta la radura a partire dall’angolo sud-est dell’area fino all’angolo nord-ovest.

Si è scelto, vista anche la vicinanza del Bosco di Montorfano e del Parco Sud di utilizzare solo specie autoctone della pianura padana, le più idonee ad affrontare le avversità climatiche e ambientali in genere e, soprattutto, a incrementare la biodiversità, sostenendo la presenza di entomofauna e avifauna, entrambe in grave declino.

Per mantenere un aspetto vicino al bosco naturale che si compone anche di molti arbusti e di più strati vegetazionali, la percentuale di alberi è minoritaria (25%) rispetto agli arbusti (75%). A loro volta gli alberi di maggior sviluppo (Quercus robur) sono un quarto del totale arboreo, mentre il resto è composto da alberi di medio sviluppo (Carpinus betulus e Acer Campestre), più arbusti di grande sviluppo (Corylus avellana).

Gli arbusti di piccolo sviluppo (75%) sono composti da specie tutte dotate di fioriture adatte all’entomofauna e di bacche adatte al nutrimento dell’avifauna: Biancospino (Crataegus monogyna), Corniolo (Cornus mas), Prugnolo (Prunus spinosa), Ligustro (Ligustrum vulgare), Cappello del prete (Euonimus europaeus) e Sambuco (Sambucus nigra).

La realizzazione del bosco avrebbe costi molto contenuti dovuti all’utilizzo di piante di piccola taglia e alla possibilità di fruire, di conseguenza, di lavoro volontario per la posa in opera.

Il progetto è stato presentato al Comune nel novembre dello scorso anno. A distanza di quasi dodici mesi l’esito dell’iniziativa del Bilancio Partecipato comunale del 2019 non è ancora stato reso noto.

* L’autore dell’articolo è anche progettista del Bosco Martin Luther King

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