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Il Parco Noci, un’oasi di biodiversità

di Alessandro Podenzani, Erminia Mandarini (referenti delle Oasi Wwf Melegnano), Giorgio Bianchini (presidente Wwf Oa Martesana Sud Milano), Marialuisa Ravarini (assessora all’Ambiente del comune di Melegnano)

Con una certa sorpresa e una punta di amarezza abbiamo letto l’intervento, del 29 marzo, di Serena De Matteis relativo al Parco delle Noci.

Proviamo a raccontare quali interventi sono stati fatti nel bosco e perché.

La nuova convenzione per la gestione delle oasi melegnanesi del Wwf è entrata in vigore a settembre 2019, dopo più di tre anni dagli ultimi interventi di manutenzione.

Al Parco delle Noci abbiamo trovato numerose piante d’alto fusto schiantate al suolo sui sentieri. È stato pertanto inevitabile mettere in azione le motoseghe per provvedere alla loro rimozione dai luoghi di passaggio. La legna infatti non è stata rimossa, ma semplicemente lasciata in loco in maniera ordinata. Tali cataste di legname rappresentano ottimi rifugi per la micro fauna selvatica e sono soggetti col tempo alla naturale azione di decomposizione da parte dei funghi e degli agenti atmosferici.

L’anno scorso, il 29 maggio 2020, pur non potendo organizzare la consueta escursione notturna per osservare il magico volo delle lucciole, un esiguo gruppo di volontari si è comunque recato nell’oasi per censire la presenza di questi insetti e, come dimostrano le foto allegate scattate proprio quella sera, lo spettacolo non è stato da meno rispetto agli anni precedenti, forse solo un po’ più disturbato dall’inquinamento luminoso delle abitazioni lungo il confine, con i cui amministratori bisognerà dialogare per trovare una soluzione al problema.

Ma il Parco delle Noci ci sta rivelando molte altre sorprese. Il monitoraggio della fauna selvatica con l’ausilio di fototrappole e altre tecniche di censimento ci sta mostrando tutta la ricchezza e varietà di fauna presente nell’oasi. Uccelli forestali come la ghiandaia e il picchio rosso maggiore sono presenze regolari. Più volte sono stati fotografati l’allocco e lo sparviere, anch’esse specie legate a boschi maturi.

E che dire dei mammiferi? La volpe frequenta l’oasi piuttosto regolarmente e una notte ha fatto capolino persino il tasso! Per non parlare poi di ricci e conigli, che sono onnipresenti ovunque nell’oasi, che ci si augura continuino a frequentare questo rifugio anche un domani, quando verranno realizzate le grandi opere industriali e di logistica a Ovest della ferrovia.

Tornando alle attività di manutenzione, un problema che andava assolutamente affrontato era lo sconfinamento della vegetazione del Parco delle Noci verso le abitazioni confinanti e verso la caserma della Guardia di finanza.

Per poter eseguire gli interventi di potatura, l’amministrazione comunale di Melegnano ha messo a disposizione un finanziamento extra rispetto alla quota annuale per la manutenzione ordinaria.

I lavori, eseguiti da personale specializzato e con mezzi propri, sono stati fatti in modo tale che le piante possano pian piano riprendere il loro sviluppo, garantendo comunque le giuste distanze fra la vegetazione e le zone residenziali lungo il confine del parco, cosa peraltro prevista nella convenzione per la gestione dell’oasi.

A proposito invece del sottobosco, occorre precisare che nel Parco delle Noci è sempre stato piuttosto povero, probabilmente a causa dell’eccessivo ombreggiamento provocato dalle piante d’alto fusto e dal proliferare della vite del Canada, che in alcune zone del bosco tappezza letteralmente il suolo.

Uno degli interventi previsti riguarderà proprio il contenimento di questa pianta infestante, con l’inserimento di specie autoctone, come la pervinca e la colombina.

Per concludere, la nostra attenzione nei confronti del Parco delle Noci è costante, il grande sforzo di gestire un’area rinaturalizzata all’interno del contesto urbano è proprio conciliare la tutela della biodiversità, le esigenze dei residenti confinanti e la corretta fruizione dell’intera cittadinanza.

Speriamo di poterci rivedere presto dal vivo, per godere insieme delle meraviglie della natura del Parco delle Noci, magari in una notte di fine primavera, in mezzo al volo ipnotico delle lucciole.

In apertura, il Parco Noci (fotografia di © Adriano Carafòli)

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