Written by 05:15 Cultura, Melegnano, news

Ricomincia la tournée delle Ribelli contro la mafia

di Sara Marsico

 Il 18 marzo prossimo, alle 21, a Lodivecchio, presso la sala Il centro, in via della Pace 4, la compagnia itinerante Le Ribelli contro la mafia riprenderà le rappresentazioni del reading di impegno civile che porta il nome della compagnia.

L’evento è patrocinato da Arci, Law profile, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, regione Lombardia e assessorato alla Cultura del comune di Lodivecchio. Con l’arrivo della pandemia tutte le rappresentazioni erano state sospese e ritrovarsi a provare è stata un’esperienza emozionante.

La compagnia, nata da un’iniziativa congiunta di Banca del Tempo, circolo Legambiente Arcobaleno e Osservatorio contro le mafie del Sud Milano, è oggi supportata dalle sole donne della BdT.

Il reading Le ribelli contro la mafia vuole raccontare e rendere visibili le storie di tante donne che si sono opposte alle mafie e alla criminalità organizzata.

I testi sono stati scritti dalle componenti della compagnia e recentemente aggiornati, anche con l’inserimento di due nuove “ribelli”, Federica Angeli e Maria Grazia Trotti.

Lo spettacolo, che si avvale di strumenti multimediali, ha avuto più di 50 repliche ed è stato portato nelle scuole del territorio all’interno dei percorsi di Educazione alla legalità, oltre che in sezioni della Banca del tempo e in alcuni Presidi di Libera.

Le donne a cui si darà voce sono, oltre alle due sopra indicate, Lea Garofalo, Felicia Impastato, Elisabetta Tripodi, Carmela Iuculano, Rita Atria, Renata Fonte, Rosaria Schifani.

Le attrici recitanti sono, oltre alla sottoscritta, Mariagrazia Boneschi, Alma Calatroni, Valentina Cannavò, Cristina Cescon, Francesca Lembi, Giuliana Piccolo, Maria Luisa Ravarini, Stefania Rossi e ci racconteranno le storie di coraggio di donne tanto diverse tra loro, ma tanto simili nel rifiuto dell’illegalità e della sopraffazione.

Un modo per testimoniare, “in direzione ostinata e contraria”, l’apporto fondamentale delle donne alla lotta alla criminalità organizzata, nella convinzione che, con le parole di una grande Madre coraggio «La mafia non si combatte con la pistola, la mafia si combatte con la cultura».

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