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60 milioni di alberi…18.000 a Melegnano

di Serena De Matteis                                       

 

“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”
(Che Guevara? John Lennon? Aforisma africano? Non si sa. Però è bello)

 

Estate 2019: l’Amazzonia brucia sotto gli sguardi impotenti del mondo, subito seguita dall’Australia. Le immagini terribili degli incendi e delle vittime riempiono – era ora – i telegiornali. Anche gli scettici più incalliti ormai riconoscono che la crisi climatica è una drammatica realtà.

Nel settembre 2019, rispondendo all’accorato appello di Papa Francesco, le Comunità Laudato Si’ chiamano gli italiani a piantare 60 milioni di alberi. Ovunque si possa, ovunque vi sia un pezzo di terra libera, chi ha a cuore il futuro del pianeta viene invitato a piantare il suo albero.

Manifestazione del 2 giugno scorso contro il taglio degli alberi di villa Gandini (foto, 20077)

E così, all’inizio del 2020, Melegnano risponde. Il 13 febbraio il Laboratorio “Un Albero in Più”, dopo una serie di incontri, accoglie a Piazza delle Associazioni un pubblico partecipe ed entusiasta. Tra i presenti siedono, appunto, i rappresentanti delle principali associazioni di Melegnano, parrocchie incluse, che aderiscono subito al progetto. E promettono il proprio sostegno concreto per la piantumazione di 12.500 18.000 alberi sulle aree ancora libere del territorio comunale melegnanese.

La ventina di appassionati che ha dato il via al Laboratorio ha la fortuna di poter contare su risorse competenti ed esperte: è così in grado di confezionare un vero piano di forestazione urbana, semplice e concreto, comprensivo di analisi dei costi e di una parte più tecnica sulle essenze da piantumare.

Sono identificate 7 aree – successivamente 8, con l’aggiunta di via Pertini –  dove è possibile e doveroso piantare alberi. Ciascuna area ha la sua storia e avrà quindi un piano d’azione ad hoc.

L’area 3, di via Martin Luther King, in zona Montorfano, è quella immediatamente fruibile: diventa quindi oggetto di un progetto specifico che concorre all’assegnazione dei fondi del bilancio partecipato.

E poi, lo sanno tutti, arriva Covid-19.

Manifestazione del 2 giugno scorso contro il taglio degli alberi di villa Gandini (foto, 20077)

Tutto finito? Neanche per idea.

In attesa di conoscere la deliberazione sul bilancio partecipato, i giovani e meno giovani membri del Laboratorio (si va dai dodici ai settant’anni) indossano le mascherine, si disinfettano le mani e vanno avanti. Si raccolgono firme per salvare l’appezzamento di via Pertini dal cemento, si manifesta (e si raccolgono altre firme) per salvare gli alberi di Villa Gandini, si propongono modifiche al regolamento del verde urbano.

Perché purtroppo non a tutti è ancora chiaro, persino dentro al Comune, che non sono gli alberi ad avere bisogno di noi, siamo noi ad avere bisogno degli alberi. Non si tratta più (solo) di estetica, ma di sopravvivenza. E di resilienza, intesa come capacità di un sistema di mantenere la propria identità dopo una crisi.

Nel caso di una città, si tratta di restare vivibile e, come la vicenda di Villa Gandini ha dimostrato, la Melegnano che conosciamo rischia di cambiare. Non in meglio.

A settembre 2020 il Laboratorio si prepara a ricominciare la propria attività: tutela degli alberi esistenti e piantumazione di alberi nuovi. Con una consapevolezza sempre più forte di quest’idea: che piantare alberi significa fare la propria parte, lanciare messaggi, dare un esempio. Va fatto perché gli alberi assorbono CO2, certamente, ma anche perché i nostri figli e nipoti ci stanno guardando. Melegnano non sta su un altro pianeta, sta su questo che, anche nell’estate 2020, viene devastato dalla siccità e dagli incendi.

Molti melegnanesi, speriamo sempre di più, vogliono fare la propria parte. E la faranno.

Per far parte del Laboratorio: perunalberoinpiu@gmail.com

 

 

Photo credit © 2020 Fotografia di Adriano Carafòli

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