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Sì dei sindaci del Parco Sud a otto aree naturali

by Redazione

I sindaci del Parco Sud hanno detto sì alla delimitazione del perimetro del Parco naturale all’interno del territorio dell’area protetta regionale.

Il voto apre la strada al riconoscimento e all’istituzione di diverse otto aree naturali nel territorio del Parco.

Per vedere istituiti gli otto siti servono però altri passaggi politico-istituzionali: occorre il voto del consiglio metropolitano, che non dovrebbe incontrare ostacoli, della giunta regionale e infine del consiglio regionale a cui compete l’approvazione dei progetti di legge. Solo con quest’ultimo passaggio il parco naturale potrà dirsi istituito.

Ad opporsi sono rimaste le associazioni agricole di Coldiretti e Confagricoltura, contrarie da sempre all’istituzione di questo strumento di salvaguardia delle aree più pregiate dal punto di vista naturalistico.

La votazione, avvenuta il 12 febbraio scorso, non ha lasciato spazio a dubbi: 42 voti a favore (i sindaci di centro-sinistra), 13 contrari (i primi cittadini del centrodestra) e sette astensioni.

Si tratta di otto isole naturali, non interconnesse, che complessivamente hanno una superficie di 8.326 ettari.

Ecco l’elenco degli otto siti e dei comuni coinvolti.

1) Fontanile Nuovo di Bareggio/Bosco di Cusago (comuni di Bareggio, Cisliano, Cusago, Trezzano sul Naviglio);

2) Campagna di Buccinasco-Noviglio-Zibido (Buccinasco, Zibido San Giacomo, Rozzano, Assago);

3) Zona Umida di Pasturago e corso del Ticinello (Vernate e Binasco);

4) Oasi di Lacchiarella e il lago di Basiglio (Lacchiarella e Basiglio);

5) Lambro e Addetta (Milano, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, San Giuliano);

6) Carengione e Muzzetta/Trenzanesio (Peschiera Borromeo, Pioltello, Vignate, Rodano, Settala, Pantigliate);

7) Parco dei Fontanili di Rho e Bosco in Città (Rho, Pero, Settimo Milanese, Milano);

8) Lambro Meridionale (Rozzano, Opera, Pieve Emanuele, Locate Triulzi, Carpiano).

Con il voto passa la proposta che anche il Parco Sud abbia porzioni di territorio riconosciute dallo Stato e protette anche dalla legge quadro nazionale sui Parchi.

In pratica, in questi territori sarà vietata la caccia e nuove attività di escavazione, mentre si potranno continuare le attività agricole, anche quelle effettuate con metodi tradizionali.

Con l’istituzione del parco naturale gli operatori agricoli che svolgono attività all’interno di queste aree potranno più facilmente ottenere finanziamenti pubblici per migliorare le colture, come ad esempio il biologico o l’impianto di nuove alberate sulle rive delle rogge.

In apertura e sopra, l’Addetta che sfocia nel Lambro nei pressi di Melegnano (le foto di apertura sono di © Adriano Carafòli)

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