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Continua a Melegnano la battaglia in difesa delle aree San Carlo-Bertarella.

di Roberto Silvestri

La diffida dei cittadini a tutela del bosco spontaneo sorto sulla proprietà San Carlo ha bloccato l’insediamento su quell’area. In attesa di avere l’esito delle perizie fatte, la giunta comunale melegnanese ha spostato la propria attenzione sull’area di Cascina Bertarella adottando i piani attuativi per la costruzione di un Data Center.

Cittadini, associazioni e altri portatori di interesse potranno presentare al comune entro il 17 novembre le osservazioni sui piani adottati.

Il sindaco in un’intervista difende la sua decisione e attacca le opposizioni.

Le propaggini del bosco dell’area San Carlo. Screenshot da Google Earth

Un comunicato dell’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio nel Sud Est Milano prende posizione su questa vicenda.

Dopo che l’intervento di alcuni cittadini in difesa del bosco nato sul terreno della San Carlo ha bloccato l’avvio di questo insediamento, l’amministrazione comunale melegnanese ha concentrato la propria attenzione sulla restante parte del comparto AT24 approvando, anche con inaccettabili forzature procedurali, i piani attuativi di un Data Center sull’area della Cascina Bertarella.

Ha poi fatto seguire a questo atto uno stizzito comunicato in cui difende il proprio operato e riduce la lotta contro il consumo di suolo ad una bega politica tra maggioranza e opposizione di sinistra, accusando quest’ultima di un uso strumentale della questione.

Ci sembra una visione un poco strabica, dimentica infatti che contro questo scempio ci sono soprattutto cittadini e associazioni, quelli che sabato scorso si sono ritrovati sulla strada tra la campagna della Bertarella e il bosco della San Carlo per ribadire il loro NO alla cementificazione dell’area.

Ci capita di avere al nostro fianco durante le battaglie in difesa dell’ambiente ora un partito ora un altro, a volte per condivisione ideale, altre volte per puro calcolo politico. Noi auspichiamo che il fronte in difesa della terra e del paesaggio sia sempre più ampio, senza per questo identificarci con nessun partito, e continuiamo per la nostra strada senza farci coinvolgere nelle polemiche.

Lo facciamo anche questa volta. Crediamo però che alcune affermazioni meritino qualche chiarimento.

Non è vero in assoluto che il PGT dia al privato la possibilità di fare quel che crede sulle aree di proprietà, questo diritto deriva solo dall’approvazione dei piani attuativi, che dovrebbero essere frutto della mediazione tra i diritti dei cittadini rappresentati dall’amministrazione comunale e i desideri della proprietà. Ci sono stati casi di sindaci coraggiosi che in nome dell’interesse collettivo si sono opposti a legittime richieste di edificazione e i tribunali hanno dato loro ragione.

L’area della Bertarella. Screenshot da Google Earth

L’amministrazione sembra poi non comprendere l’importanza del suolo e dei servizi ecosistemici che da esso derivano, visto che assimila al consumo di suolo vergine la rigenerazione urbana fatta in passato, costruzioni che hanno eliminato il degrado di aree già edificate.

È invece molto attenta, cosa giusta, alle risorse economiche sia in termini di capitale (gli oneri di urbanizzazione) che di rendita (l’incremento del gettito fiscale dai nuovi insediamenti). Dimentica però di inserire nel conto economico i costi della perdita del suolo e dei servizi ecosistemici che genera. L’ISPRA, Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, li ha quantificati, sono soldi che noi cittadini pagheremo oggi e resteranno come debito perpetuo per tutte le generazioni a venire.

Una ulteriore considerazione merita il tipo di attività che si dovrebbe insediare sull’area: un Data Center, struttura energivora che assorbe una quantità di energia elettrica pari a quella di tremila famiglie, che necessita di rilevanti risorse idriche e che impiega poca mano d’opera.

Siamo di fronte ancora una volta ad un’amministrazione che, per evitare un serio bilancio di un’operazione edificatoria, agita davanti agli occhi dei cittadini distratti lo specchietto per allodole dei soldi e posti di lavoro. È questo l’atteggiamento viziato da una ideologia obsoleta, vecchia ormai di almeno settant’anni.

Oggi, con il nefasto futuro che si preannuncia per il nostro pianeta, queste cose non devono più succedere, l’ignoranza non è più tollerabile.

L’Osservatorio è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Associazione per i Vivai proNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, Associazione NOI, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone, Comitato No Logistica di Paullo e Associazione Culturale per l’Autogestione.

 

Immagine di copertina: Albero monumentale nel bosco sull’area San Carlo.

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