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Mario Calabresi a Cerro al Lambro: una narrazione che racconta la vicenda di Carlo Saronio

di Elisa Barchetta

«Senza saperlo ho concluso un’indagine di mio padre». Chiosa così Mario Calabresi all’ultima presentazione del suo libro Quello che non ti dicono, che si è tenuta a Cerro al Lambro lo scorso 9 ottobre.

Sì, perché proprio il commissario Luigi Calabresi stava cercando una persona e se avesse avuto il tempo di trovarla probabilmente questo libro non sarebbe mai stato scritto da suo figlio. Invece Mario Calabresi si è ritrovato a fare i conti con la storia di Carlo Saronio, figlio dell’industriale Piero, rapito e ucciso negli anni Settanta.

Una vicenda che Calabresi non voleva nemmeno conoscere, non fosse che c’era una figlia – Marta Saronio – che di suo padre non sapeva nulla e della quale nemmeno Carlo, ucciso a 26 anni, aveva mai saputo niente.

Quello che non ti dicono è un viaggio, quello di una figlia alla ricerca di suo padre, ma anche un viaggio nel periodo degli Anni di piombo, un tempo nel quale anche il tuo migliore amico poteva tradirti da un momento all’altro.

Ed è ciò che è successo a Carlo Saronio, brillante ingegnere, figlio di una ricca famiglia alto-borghese, che però non riesce a sentirsi a proprio agio in quella ricchezza. Anzi, quel fastidio è talmente profondo da spingerlo a cercare altrove una parvenza di normalità. La troverà, forse, a Quarto Oggiaro, all’epoca una delle periferie più scalcagnate di Milano, dove la sera darà lezioni ai ragazzi del quartiere. Ed è proprio qui che Saronio conoscerà Carlo Fioroni, ex militante di Potere Operaio, l’amico del quale si fiderà tanto da nasconderlo nella casa di corso Venezia e con il quale farà la sua ultima, breve vacanza a Bogliasco. L’amico che poi ne organizzerà il rapimento a scopo estorsivo che ne causerà la morte.

È un fiume in piena Calabresi mentre racconta questa vicenda e non si esime nemmeno dal rispondere quando gli domando: «Che opinione ti sei fatto, dopo la tua ricerca, del padre di Carlo, Piero Saronio, e delle sue azioni?», riferendomi naturalmente all’eredità che l’Industria Chimica ha lasciato sui territori di Melegnano e Cerro al Lambro.

«Quello che hai evidenziato con la tua inchiesta non era noto alla famiglia, ma la sorella maggiore di Carlo, Piera, lo ha confermato. Piero Saronio era privo di scrupoli quando si trattava di fare affari, più volte gli è stato chiesto conto dell’inquinamento che la sua industria provocava e lui ha sempre evitato di rispondere».

Calabresi si augura che ora che è venuto meno il segreto di Stato sarà possibile chiudere questo capitolo di storia per i nostri territori con una seria bonifica ambientale.

Conclusa la presentazione Mario Calabresi, da appassionato di fotografia, si è poi intrattenuto a visitare la mostra “Ritorno a Cerro al Lambro” aperta al Centro civico e – incuriosito e allo stesso tempo stupito come un bambino – ha ascoltato la storia delle cicogne di Cerro al Lambro, dalla quale trarrà poi una narrazione per la sua newsletter “Altre Storie”.

In apertura, Mario Calabresi e la moderatrice Elisa Barchetta; in questa pagina, un’altra immagine dell’autore e della moderatrice

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