Written by 05:35 Cultura, Melegnano

Mercoledì 18 aprile 2057

di Pippo Ricotti

Mi chiamo Ásröður Örvarson e sono nato in Islanda ad Akureyri il primo gennaio 2021, sono laureato in filosofia e per lavoro mi sono dovuto trasferire in Italia e più precisamente a Milano.

Per chi non lo sapesse Akureyri è la seconda area urbana e la quarta città dell’Islanda e ha una popolazione di poco più di diciottomila abitanti. Per questo motivo nel momento in cui mi sono messo alla ricerca di una casa ho da subito scartato l’idea di trovarla a Milano e ho preferito orientarmi verso una città della sua area metropolitana e che si avvicinasse il più possibile, per dimensioni, ad Akureyri.

I parametri della ricerca erano abbastanza rigidi, cercavo un luogo dove fosse bello vivere e poter crescere, assieme a mia moglie Friðrika e alla nostra bambina di due anni Brynja. Era importante per noi che in città fossero presenti delle scuole, da quelle per l’infanzia fino alle superiori; crediamo sia importante per la crescita di un figlio che il suo percorso scolastico avvenga all’interno della stessa comunità, almeno fino al conseguimento della maturità superiore, per fortificarne i legami e le amicizie.

Melegnano, il mercato. Foto di © Adriano Carafòli

Durante la ricognizione ci ha incuriosito fin da subito Melegnano. Scorrendo il motore di ricerca, oltre al numero di abitanti che si avvicinano molto ad Akureyri, altre erano le peculiarità di questa cittadina.

È stato interessante scoprire come nel corso degli ultimi trent’anni questa piccola città abbia saputo reinventarsi ed adeguarsi con cambiamenti anche radicali alle nuove esigenze di sostenibilità chieste dai suoi abitanti.

Noi islandesi, come molti sapranno, viviamo in una terra difficile ma che abbiamo imparato a conoscere e a sfruttarne le enormi potenzialità in modo sostenibile e rispettoso; a Melegnano abbiamo trovato una città che, con un grande sforzo, da parte dell’amministrazione delle imprese e dei suoi cittadini, ha saputo rendersi autosufficiente, per esempio per quel che riguarda l’energia ed il riscaldamento; a Melegnano, ho scoperto, tutte le case della città di vecchia costruzione sono dotate di pannelli fotovoltaici e tutti i progetti delle nuove costruzioni per essere approvati devono applicare i principi di bioedilizia; praticamente ogni costruzione. sia pubblica o privata è autosufficiente per quel che riguarda l’energia e il riscaldamento.

Un’altra cosa che mi ha colpito favorevolmente sono i piccoli orti presenti su tutti i balconi e nei giardini dei condomini.

Ma la cosa veramente interessante è che all’interno di Melegnano ci si possa muovere in totale sicurezza a piedi, infatti più del 70% della città è interamente pedonale. Le uniche vetture che possono circolare, in spazi dedicati, sono rigorosamente elettriche, oltre ad un efficiente servizio di navetta, elettrica comunale che collega i vari punti strategici e di interesse della città a tutti i parcheggi esterni ed all’ospedale.

Rendere pedonale una così vasta area della città ha dato modo di intervenire sull’arredo urbano, migliorandolo, con spazi dedicati all’aggregazione ed all’incontro conviviale dei residenti. I graziosi e accattivanti negozi che si affacciano sulle vie sono la piacevole cornice dove poter trascorrere le giornate curiosando e passeggiando in totale sicurezza senza dimenticare che i due mercati settimanali donano un tocco pittoresco al centro con le bancarelle disseminate per la città.

Naturalmente mi sono subito domandato come abbiano potuto fare e la risposta l’ho trovata sempre su Google, infatti con un lavoro non facile da parte degli amministratori e con l’approvazione ed il grande consenso degli abitanti di Melegnano, sono state trovate e riconvertite aree di vecchi insediamenti industriali dismessi, sul perimetro esterno, dove costruire parcheggi e garage per i cittadini residenti. In questo modo tutte le automobili a combustione termica dei melegnanesi, ma anche di chi viene in città per lavoro o per acquisti, trovano posto lì. Sicuramente il fatto che la superficie della città sia poco meno di cinque chilometri quadrati ha facilitato il compito e in meno di 15 minuti la si può attraversare, da nord a sud e da est ad ovest, a piedi comodamente.

I frequenti e comodi collegamenti verso la città di Milano, sia ferroviari che su gomma, sono un’altra peculiarità di Melegnano.

Io e mia moglie amiamo leggere, vedere mostre, andare al cinema e passeggiare con nostra figlia e a Melegnano, abbiamo trovato che questi nostri interessi sono pienamente soddisfatti; nello stesso complesso ci sono la biblioteca e un auditorium con funzione di cinema e teatro con un calendario di proiezioni e rappresentazioni veramente ricco e interessante, e uno spazio culturale di aggregazione giovanile, che u tempo pare si chiamasse “spazio Milk”, dove i giovani possono coltivare i loro hobby e le loro passioni.

Melegnano, il castello. Foto di © Adriano Carafòli

Ma la cosa che mi ha stupito favorevolmente è che a Melegnano c’è un piccolo Central Park, passatemi l’accostamento un po’ azzardato, tutto attorno al secolare castello visconteo/mediceo, il monumento fiore all’occhiello della città, dove, sfruttando l’area che una volta era il fossato, è stato ricavato un bellissimo parco, il polmone verde della città; in questo luogo ben curato è piacevole e  bellissimo trascorrere le ore passeggiando o semplicemente sdraiandosi sull’erba nelle giornate primaverili o d’estate, non trascurando che a mia figlia piace moltissimo giocare con gli altri bambini nell’area giochi dedicata a loro, e dove posso piacevolmente notare le moltissime etnie differenti che convivono giocando.

Che dire poi del castello mediceo, che ho menzionato sopra, completamente ristrutturato, dove durante tutto l’anno sono aperte le visite guidate ma non solo. Sotto l’abile regia del direttore artistico un’ala è stata destinata all’allestimento di mostre che spaziano tra tematiche differenti e fanno del castello un punto di interesse non solo nazionale. Il ricchissimo calendario di eventi lo rende completamente fruibile e culmina con l’evento clou dell’anno che è la Fiera del Perdono, festa che affonda le radici in un lontanissimo passato, ma che Melegnano ha saputo tenere viva arricchendone i contenuti di anno in anno.

Mercoledì 18 aprile 2057 è il giorno in cui ci siamo trasferiti a vivere a Melegnano e posso dire che abbiamo fatto la scelta giusta, ci siamo splendidamente integrati con la popolazione e oggi mi piace considerarmi un melegnanese a tutti gli effetti, e per un islandese è tanta roba.

Immagine di copertina, Classe 3 D, plesso di Via Cadorna, Melegnano. Anno scolastico 2012-2013 (foto di © Adriano Carafòli)

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