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Sebben che siamo donne. Un primo premio al Benini

di Sara Marsico

 «Lavoro interdisciplinare molto complesso a cui hanno lavorato tante classi e tante docenti. Dall’antichità al Rinascimento, dalle tragedie in cui sono state coinvolte donne lavoratrici alle conquiste delle ambientaliste e delle Madri costituenti fino al problema attuale della violenza di genere e del gender gap in ambito lavorativo, risultano evidenti l’impegno e la passione che hanno portato alla realizzazione di tale progetto. La scelta delle figure femminili prese in esame si rivela originale e creativa. Grande varietà anche nei mezzi usati per gli elaborati che vanno dai video alle presentazioni multimediali, alla grafica all’utilizzo di una lingua straniera, dalle interviste alla redazione di istanza al Consiglio Comunale. La presentazione infine delle proposte di intitolazioni conferma gli obiettivi raggiunti e lascia prevedere azioni future».

Questa la motivazione della vincita del Primo premio nella Sezione C4 – Educazione civica. Percorsi di vita e lavoro assegnato a un gruppo di classi del Benini, accompagnate dalle loro docenti. Che cosa si vince? Una montagna di libri, la ricchezza più bella.

Il lavoro è consistito in un Percorso di Istituto, che da anni è una tradizione del Benini, sulla parità di genere.

Le docenti coinvolte, da tempo lavorano su queste tematiche, formandosi ed autoformandosi in un’esperienza di scambio virtuoso che ha portato negli anni a risultati diversi, ma sempre entusiasmanti.

Le classi, in forza di un passaparola tra studenti, di anno in anno ci chiedono di approfondire queste tematiche, con proposte e lavori sempre diversi.  Chi creda che ogni anno si ripetano gli stessi percorsi, probabilmente non conosce la ricchezza di proposte che il Bando “Sulle vie della parità” contiene e che ogni anno si perfeziona, anche con la collaborazione di nuovi partner, come abbiamo avuto modo di scrivere in precedenti articoli su questo magazine.

Quanto ci piacerebbe che anche altre scuole, di diverso ordine e grado, del territorio del Melegnanese potessero parteciparvi. Sarebbe l’occasione per fare emergere interessi, inclinazioni e capacità delle e degli studenti difficilmente individuabili attraverso le noiose e da tempo superate lezioni frontali.

Perché il titolo Sebben che siamo donne?

Nel grigiore che ha caratterizzato l’attività scolastica in tempi di pandemia, scandita da disposizioni di riapertura, chiusura a metà, chiusura totale della scuola intesa come spazio fisico di crescita e socializzazione, non abbiamo voluto rassegnarci a una visione tanto triste e limitata dalle norme e dai protocolli sanitari e abbiamo continuato a raccogliere gli stimoli che provenivano dalle classi con percorsi che appassionassero le persone.

Abbiamo cercato di trasformare questa crisi in opportunità, immaginando attività che utilizzassero video, film, incontri con protagonisti della società civile, webinar.

Sebben che siamo donne, quindi, paura non abbiamo avuto di affrontare tematiche a volte anche scottanti per una cittadina come Melegnano, accogliendo la proposta di una classe di lavorare sui diritti LGBTQ+, su omofobia, misoginia e violenza contro le donne.

Sebben che siamo donne paura non abbiamo avuto di proporre intitolazioni di aule, nel poco tempo in cui abbiamo potuto essere presenti a scuola, senza assembramenti e senza celebrazioni ufficiali e formali che sarebbero state vietate, e nemmeno di continuare la proficua coprogettazione col comune di Melegnano per l’intitolazione dei Giardini di via dei Tigli a Teresa Mattei.

Sebben che siamo donne paura non abbiamo avuto di intraprendere percorsi come quelli:

delle 1L Lsu e 1M Lsu in cui gli studenti hanno studiato la condizione della donna nell’antico Egitto, in Mesopotamia, nel mondo ebraico e nell’antica Grecia;

delle 1N e 2M di intraprendere percorsi sulle Stem e sulle attiviste con ritratti in bianco e nero da appendere nelle classi grazie alla matita felice di una ragazza brasiliana;

delle 3N Lsu, 3L Lsu, 3D Rim, 4C Rim, 5B Sia in cui gli allievi hanno svolto percorsi sulla violenza di genere dopo gli spunti dati dall’ottimo lavoro di Snoq Lodi Cgil Lodi  e altri nella giornata del 25 novembre;

delle 3N Lsu, 3D Rim, 4C Rim, VB Sia che,  in occasione della Giornata Internazionale della donna, si sono occupati della Tragedia della Triangle Waist e delle violazioni e conquiste delle donne nel mondo del lavoro;

della 3N Lsu e della 3L Lsu che hanno approfondito la tragedia dimenticata dell’esplosione della fabbrica di munizioni a Bollate del 1918, le donne del Medioevo, Trotula e le donne del Rinascimento;

della 4C Rim che ha lavorato sul Glossario in tre diverse lingue sul tema dei diritti LGBTQ+ e ha scelto autonomamente di approfondire le donne pioniere dei diritti femminili, inglesi e statunitensi, con un video in inglese e due bellissime presentazioni che potranno restare a disposizione della scuola per percorsi Clil;

della 3D Rim che ha scelto di studiare le figure delle donne ambientaliste europee in un percorso sui diritti della Terra e delle generazioni future e di realizzare un video bellissimo in cui le ragazze hanno dato voce alle Madri Costituenti con parole scelte dai loro compagni;

delle 4L Lsu e 4M Lsu che hanno scelto di parlare della parità ambigua delle donne alla luce della Costituzione.

A Frida Kahlo è stata intitolata l’aula della 4^C Rim del Benini

Sebben che siamo donne paura non abbiamo avuto di lavorare con la 5L Lsu e 5M Lsu a un percorso di educazione civica in ottica di genere dedicato al tema del gender gap in ambito lavorativo, partendo dalla conoscenza e analisi della figura straordinaria di Luisa Spagnoli, lavoro culminato nell’intervista ad alcun donne, tra cui Arianna Gabrieli, Claudia Balotta, Annalisa Bergna e Alessia Lai, dell’Ospedale Sacco di Milano, insignite dell’onorificenza di Cavaliere al merito per le ricerche sul coronavirus.

Le donne a cui abbiamo intitolato le aule sono state, dopo un confronto democratico in cui le persone della classe si sono cimentate in capacità di persuasione e in un debate, come da sempre imparano nei percorsi di diritto e Cittadinanza e Costituzione: Lina Merlin per l’aula della 5L; Frida Kahlo per l’aula della 4C Rim; Margarit Hamilton per il Laboratorio di Informatica sede della classe 5B Sis; Gertrude Elion per l’aula della 3L Lsu del Liceo delle Scienze Umane; Anne Hidalgo per quella della 3D Rim; Marium Mukhtiar per la 1C Afm.

Grazie a tutte le docenti e i docenti dei quattordici Consigli di classe che hanno partecipato ai lavori, mettendo tutto il loro impegno per fare emergere le qualità e le capacità dei loro e delle loro studenti.

Le attività di educazione civica, come ci hanno insegnato da sempre nei tanti corsi di formazione che abbiamo frequentato, prevedono di essere condivise col territorio in cui si trovano gli istituti, per rendere visibile “il bello della scuola”, in direzione ostinata e contraria rispetto alla narrazione dei media generalisti che di scuola si occupano soltanto quando scoppia uno scandalo o quando durante un viaggio di istruzione capita una tragedia.

Sebben che siamo donne paura non abbiamo avuto di continuare a immaginare un mondo all’insegna della parità.

In apertura, Marium Mukhtiar, pilota pakistana a cui è stata dedicata l’aula della classe 2^ C dell’IIS Benini 

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